lunedì 9 aprile 2018

Isaia 7,10-14; 8,10 e Luca 1,26-38
Annunciazione del Signore (recupero del 25 marzo)
Passione per l'uomo

Oggi recuperiamo nella liturgia la solennità dell'Annunciazione; il 25 marzo, quest'anno cadeva la Domenica delle Palme.
Credo che, a pensarci bene, o l'uomo, rispetto all'universo rappresenta "qualcosa" di veramente speciale, oppure qualcuno mi spieghi che senso avrebbe l'Annunciazione a Maria e di lì, il concepimento del Figlio di Dio.
Da questo presupposto si deduce anche che l'uomo rivela il mistero stesso di Dio, che diversamente sarebbe semplicemente esistente in se stesso.
Con l'annuncio a Maria, Dio (l'angelo) entra nella sua casa, ma è come mettere in evidenza la novità assoluta della presenza di Dio resosi manifesto e riconoscibile nella natura umana: Dio entra nel cuore dell'uomo, ma non è una semplice incursione, egli fa del cuore umano la sua dimora preferita, il suo esserci.
Dio, in questo entrare, in questo immergersi nell'umanità ne fa sua tutta la condizione creaturale, esprimendo con ciò, nel concepimento da Maria, quella condizione nuova ed originaria che perfeziona e realizza la stessa natura umana.
Ed ecco che il concepimento, che tuttalpiù consideriamo una realtà di natura, assume e rivela tutto il mistero di grazia, e quale mistero di gloria è nascosto nell'esistere come uomini.

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