sabato 21 aprile 2018

Atti 9,31-42 e Giovanni 6,60-69
Signore da chi andremo ...

Vivere da cristiani ... ascoltare e tradurre la Parola nella vita quotidiana ... nutrire la propria vita con il pane del cielo, quello vero ... Tutto questo è duro anche per i discepoli di oggi. È duro, cioè difficile da accettare. Il mondo va per la sua strada e al pari di Gesù chiede una sequela, ci chiede di andare con lui e di aderire alle suggestioni che in questa nostra epoca ci propone: il primato dell'individualismo rispetto alla dimensione comunitaria; il primato dell'appagamento sensoriale rispetto al compimento della vita come felicità eterna; il primato della solitudine esistenziale rispetto alla relazione con il divino, lo spirituale, Dio stesso.
Anche noi, come Pietro dobbiamo trovare le motivazioni per poter dire: "Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna; noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio".
"... Tu sei il Santo di Dio" significa sei ciò di cui io non posso privarmi mai, se desidero vivere della stessa vita eterna di Dio. "Il Santo di Dio" è quel cristo che dà forma e sostanza alla mia vita umana e facendola Santa come la sua la porta a pienezza ... Il mondo con tutta la sua vanità e menzogna, non potrà mai farlo.

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