lunedì 14 maggio 2018

Atti 1,15-26 e Giovanni 15,9-17
Festa di San Mattia Apostolo
La risurrezione nel cuore

Se riduciamo la fede in Cristo a una morale, o in una pratica religiosa saremo al sicuro dalle nostre paure ancestrali, ma non supereremo mai quella nostra condizione umana segnata dal peccato originale. Infatti, a guardarci bene, ciò che fa la differenza non è quanto si è moralmente coerenti o eticamente fedeli alla ritualità, ma l'essere testimoni della risurrezione. Quando il gruppo degli 11 ripristina il "posto" lasciato da Giuda, scegliendo Mattia, esprime nel motivo la condizione necessaria della fede in Gesù: "Bisogna dunque che, tra coloro che sono stati con noi per tutto il tempo nel quale il Signore Gesù ha vissuto fra noi, cominciando dal battesimo di Giovanni fino al giorno in cui è stato di mezzo a noi assunto in cielo, uno divenga testimone, insieme a noi, della sua risurrezione".
La nostra fede si fonda quindi, non solo genericamente in Gesù, ma sulla testimonianza degli Apostoli. Noi tutti siamo associati a Lui e a loro, e ciò che ci lega è la testimonianza circa la sua Risurrezione e Ascensione al cielo. Non a caso nel professare la Chiesa, diciamo: Credo la Chiesa, Una, Santa, Cattolica e Apostolica ... Dire Apostolica è quindi come dire credo la Risurrezione e tutto ciò che è il Cristo, di cui gli Apostoli sono i testimoni, e la Chiesa nel suo insieme ne divine di conseguenza testimone.

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