venerdì 11 maggio 2018

Atti 18,9-18 e Giovanni 16,20-23
... ma vi vedrò di nuovo!

Nelle parole di Giovanni, non sono riportati solo gli insegnamenti del Signore  nemmeno le sue ultime volontà ma anche i suoi sentimenti, la sua umanità il suo sguardo sui suoi amici, i discepoli.
"...ma vi vedrò di nuovo!" Giovanni avrebbe potuto scrivere: "mi vedrete di nuovo", che nulla avrebbe modificato della situazione del rivedersi. Questa, sottolineatura invece mette in primo piano il desiderio di Gesù di non separarsi dai sui amici/amati.
Noi siamo troppo formali rispetto alla fede; troppo teologali da una parte, mentre all'opposto rischiamo di essere veramente superficiali e indifferenti. Questa condizione culturale non permette alla nostra vita di accogliere la fede come modo di essere, di esistere. La relazione, l'amicizia tra Gesù e i discepoli non si può esprimere in una sorta di classe scolastica itinerante durante il suo corso di formazione ... rappresentazione che con ingenuità spesso accettiamo.
La fede che si genera tra Gesù e i discepoli, è fatta di condivisione, di sentimenti, di scelte, di tenerezza, di rimproveri ... è una fede fatta di vita, è una fede in cui Gesù, il figlio di Dio, mostra di "desiderarci", di non volersi staccare da "noi". Egli vuole colmare con la sua parola, egli vuole farsi garanzia, per la nostra fragilità, per la nostra paura.
Quanto è importante per chi si ama sapersi e sentirsi nello sguardo dell'amato ... il Signore.

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