domenica 20 maggio 2018

Atti 2,1-11 / Salmo 103 / Galati 5,16-25 / Giovanni 15,26-27;16,13-15
Camminiamo secondo lo Spirito ...

(...) Camminare, andare avanti ... vivere, testimoniare ... ma cosa significa?
È la nostra relazione con la Chiesa che mi permette di capire cosa significa camminare (con chi?); andare avanti (verso quale direzione?); vivere e testimoniare (che cosa?).
Giovanni nel Vangelo ci riporta. Questa frase di Gesù:  "Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà" ... Queste parole dette ai discepoli, trovano efficace riscontro nel giorno della Pentecoste. In quel giorno il gruppo dei discepoli è parte del mistero di Dio, Spirito Santo che rinnova tutte le cose che sono nella terra e genera la Chiesa.
Ecco che la Chiesa nasce dal loro turbamento, dalla loro codardia; ai discepoli riuniti nel luogo della cena pasquale, viene data la forza della testimonianza e il coraggio di parlare.
Ecco cosa è la   Chiesa: forza di testimoniare il Signore Gesù, morto in croce, sepolto e ora risorto vive; e il coraggio di raccontare la buona notizia del Vangelo: Dio Padre ti ama, ha tanto amato il mondo ... Quindi ama pure te ...
Ora il nostro modo di essere Chiesa ha questa grinta, ha questa forza, vive di questo coraggio che deriva dallo Spirito che irrompe in lei, che tuona in lei, che soffia in lei?
Lunedì scorso Papa Francesco (il 14 maggio), alla Diocesi di Roma ha detto “cose” che dipingono la Chiesa di oggi e ne vogliono stimo,apre il coraggio e la testimonianza.
Il Papa racconta come vede la chiesa di Roma (immagine un po di tutte le chiese del mondo), vede le sue malattie, come ad esempio quella di essere, un “non-popolo”. Un non-popolo chiamato a rifare ancora una volta alleanza con il Signore. La caratteristica del non-popolo si esprime nel modo di vivere la fede “concepita come cose da fare e non una liberazione che ci fa nuovi ad ogni passo, benedetti e felici della vita che facciamo. … “benedetti e felici della vita che facciamo! Non di un’altra vita …
Pensiamo alla Chiesa, come alle nostre parrocchie in cui per la maggior parte si vive una generale stanchezza; una stanchezza che è girare a vuoto, come pure di aver perso la strada da percorrere. Tutti e due sono atteggiamenti brutti e che fanno male. Girare a vuoto è un po’ come stare in un labirinto; e perdere la strada è prendere strade sbagliate.
Forse ci siamo chiusi in noi stessi e nel nostro mondo parrocchiale perché abbiamo in realtà trascurato o non fatto seriamente i conti con la vita delle persone che ci erano state affidate (quelle del nostro territorio, dei nostri ambienti di vita quotidiana). 
(...) Il papa ci invita a intraprendere una nuova partenza, che rinnovi la nostra identità di popolo di Dio, senza rimpianti per ciò che dovremo lasciare. (...)

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