mercoledì 9 maggio 2018

Atti 17,15-18,1 e Giovanni 16,12-15
È il tempo dello Spirito

Tutta la vita da convertito, Paolo, l'ha impiegata a servizio di Cristo e per annunciare la "buona notizia". Anche per Paolo, il suo, è il tempo dello Spirito, il tempo in cui attraverso la sua vita, l'appello alla conversione per aderire alla "nuova vita in Cristo" è l'unico necessario. Ad Atene, di fronte alla predicazione di Paolo, la maggior parte degli ateniesi preferisce sentirlo un'altra volta ... Questo proprio quando il discorso su Cristo arriva alla vita nuova, quella che scaturisce dalla risurrezione. Portare il peso del risorto sembra quindi improponibile allora come anche oggi!
Portare il peso della risurrezione? Credo che dobbiamo passare da una percezione quantitativa e di conseguenza della fatica, a una comprensione legata alla pesantezza di ciò che è glorioso. Spesso anche noi siamo incapaci di portare, rivestire la gloria del risorto. Rivestire la nostra umanità del suo splendore: lo Spirito, quando dimora nella vita umana, porta non solo il peso del risorto, ma anche la forza il desiderio di rivestirsene. Ma se la nostra fede è solo un imparaticcio religioso, come può lo Spirito dimorare nei sentimenti, nei desideri, nella volontà, nella possibilità di ciò che è umano! La conversione è un fatto che apre al mistero - Paolo ci dice che è possibile - ci si accorge finalmente di una verità, di tutta una verità più grande ... pesante ... gloriosa ...

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