mercoledì 23 maggio 2018

Giacomo 4,13-17 e Marco 9,38-40
Nessuna pretesa di ...

Quante volte, capita, anche a ciascuno di noi, di considerarsi quasi, quasi, un depositario esclusivo della verità della fede ... E alla luce di questa presunzione, tutto attorno a noi risulta inadeguato e oggetto delle nostre correzioni, della nostra "sapienza".
Non è certo cadere nel relativismo riconoscere quanto è opera dello Spirito anche in chi non ha la pienezza della fede. Ma anche nelle relazioni più prossime dobbiamo imparare a stupirci che anche coloro dai quelli mai ci aspetteremmo, sono, in forza dello Spirito che agisce in loro e attraverso di loro, capaci delle opere di Cristo. Non è relativismo, ma fede nell'azione dello Spirito Santo che "soffia dove vuole e non sai da dove viene e dove va ..."
Le parole del Vangelo di Marco sono un invito a non precludere allo Spirito la possibilità di guidarci alla verità, ad incontrare il Signore, a vincere il male con il bene ... E questo è per tutti gli uomini. 

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