giovedì 18 aprile 2019

Esodo 12,1-8.11-14 e Giovanni 13,1-15
Santa Cena del Signore
"Gesù, avendo amato i suoi ..., li amò sino alla fine"

La Rossana Vigili mi ha ispirato questa riflessione. Ci sono tutti, dal traditore Giuda, all'orgoglioso Pietro, dall'amato Giovanni al sospettoso Tommaso, ed è di fronte a questa rappresentanza scelta di umanità, che Gesù compie un gesto che è per sé stesso culturalmente inammissibile e teologicamente assurdo: "Dio si abbassa fino alla terra dei piedi di quegli uomini così inadeguati, ma così amati che gli lava pure i piedi; li immerge nel suo amore, nella sua tenerezza e con amorevole cura li asciuga. Porta così a compimento quel: "li amò fino alla fine"! Alla fine è l'amore di Dio per la sua creatura che vince.
Può essere facile capire la fatica dei discepoli di fronte gesto di Gesù, ma alla fine, dopo, resta la nostra fatica nel comprendere quel gesto a partire da Gesù: perché Lui ha voluto un gesto così inusuale che diviene centrale nella narrazione del Vangelo, al punto che solo Giovanni lo colloca nell'ultima sua cena?
Noi, come i dodici come il cuore di ogni uomo trova scandalo nel gesto di Gesù! Lo stesso scandalo narrato a Betanìa, qualche giorno prima, quando Maria - sorella di Lazzaro - versò il profumo e unse i piedi del Signore. Medesimo scandalo nella casa di Simone a Migdal (Magdala), quando il bacio dei piedi insieme alle lacrime fu opera di una peccatrice, una prostituta ...
Ecco che Gesù "per amarci fino alla fine", non inizia dalla nostra parte migliore, ma dai piedi; inizia dalla realtà di noi stessi che è di scandalo, che umanamente ci scandalizza ma che proprio per questo ha più di tutto bisogno di essere amata, di essere perdonata, di essere redenta.
Quello che ha fatto il papa alcuni giorni fa, è molto di più di un gesto di umiltà, non è umana umiliazione, ma è umana obbedienza a un insegnamento che è quello che, nel gesto del lavare i piedi, Gesù ha raccomandato: "Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi".
Quella di Gesù è una lezione di amore, che rigenera la Chiesa e la riporta alla sua origine. Anche ciò che è di scandalo nella Chiesa, necessita di redenzione, necessita di perdono, necessita di un bagno di purificazione, che oggi, il Signore compie attraverso il suo vicario, il Papa, ma non solo, ma anche attraverso ciascuno di noi. A ciascuno è affidato il compito della reciprocità: "anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri", fintanto che non faremo questo gesto non saremmo convertiti realmente.
In questa ultima cena, il donarsi del Signore nel pane e nel vino, sacramento di sé stesso, sono una esplicita consegna in quel "fate questo in memoria di me".
Non c'è solo il memoriale del pane spezzato e del vino bevuto in suo ricordo, ma c'è la sua presenza reale che ancora una volta ci invita a compiere quei gesti così come lui li ha insegnati, perché tali gesti sono fonte di salvezza, generano il suo amore che è un amore fino alla fine: scandalo della croce, ma nostra necessaria salvezza. Alla fine ciò che vincerà il mondo è lì suo peccato è l'amore di Cristo, il suo baciare i nostri piedi.

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