giovedì 11 aprile 2019

Genesi 17,3-9 e Giovanni 8,51-59
"... ecco la mia alleanza con te".

Dio si sottrae al nostro sguardo (il Dio nascosto) ed esce dal suo Tempio Santo. Al termine del capitolo ottavo di Giovanni, troviamo questa a conclusione dell'auto rivelazione di Gesù, una frase che superficialmente corrisponde alla fuga del Signore di fronte alla minaccia della lapidazione, ma che in realtà afferma ben altro.
L'evangelista ci riporta alcune affermazioni di Gesù estremamente importanti, circa l'autocoscienza del Signore:
- "In verità, in verità io vi dico (Amen, amen ...): Se uno osserva la mia parola, non vedrà la morte in eterno";
- "In verità, in verità (Amen, amen ...) io vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono".
Gesù, uomo, è rivelazione di sé stesso, ma anche di tutta la divinità; del Padre e dello Spirito; nella sua carne umana Dio è "nascosto", non è assente, ma è nascosto. Questo suo nascondimento implica, cioè afferma, la sua presenza come promessa/patto fatto con Abramo e alla sua discendenza ... Da Abramo in poi Dio (Yhwh ...) promette di essere presente, di generazione in generazione, attraverso la carne della discendenza. Dio si nasconde nell'umano e si rivela attraverso l'uomo: "... perché padre di una moltitudine di nazioni ti renderò. E ti renderò molto, molto fecondo; ti farò diventare nazioni e da te usciranno dei re. Stabilirò la mia alleanza con te e con la tua discendenza dopo di te di generazione in generazione, come alleanza perenne, per essere il Dio tuo e della tua discendenza dopo di te". Questa parola fondamento dell'alleanza, è preludilo e compimento dell'ascolto di quella parola di Gesù, che è dono della vita di Dio per ogni carne mortale.
Noi siamo abituati a concepire il patto con Abramo, come se fosse scritto e proclamato a parole, ma se invece quel patto è codificato attraverso la stessa nostra carne di uomini, quella stessa carne che Gesù fa sua per dare compimento alla nostra salvezza.
Dio si sottrae (nasconde) all'intelligenza della ragione, si astiene dai riti della religiosità cultuale (esce dal Tempio), per rendersi manifesto nella nostra carne umana, per essere riconosciuto e pregato nello "Spirito e Verità" (Gv capitolo 4). Che cosa ci sta dicendo Gesù in questo passo di Giovanni se non che Lui, è la rivelazione che si è manifestata ad Abramo, e che è lo stesso "Io-sono"?
Oggi sento come la mia carne, pur se fragile, è sua carne; come fu per Abramo, la sua carne, la sua umanità diviene spazio dell'alleanza. "Ecco che il Verbo si fece carne e prese dimora in noi ..."
Si nascose in noi ... E fece alleanza con noi, di generazione in generazione!

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