sabato 20 aprile 2019

Lc 24,1-12
Veglia pasquale
"Mentre si domandavano che senso avesse tutto questo"

I vangeli della risurrezione, sono da sempre una domanda aperta: "che senso ha tutto questo?"
Che senso hanno le parole di Gesù dette in Galilea: "bisogna che il figlio dell'uomo, sia consegnato in mano ai peccatori, sia crocifisso e risorga al terzo giorno!"
Noi troppo abituato e facilitati a concludere tutto nelle parole "è risorto dai morti", non immaginiamo quale enorme difficoltà ha rappresentato quel sepolcro vuoto.
L'evangelista Luca non ha dubbi nel legare il sepolcro vuoto alle parole dette in Galilea, e le donne sono i soggetti ideali per questa sintesi.
Infatti, per entrare nel sepolcro occorre lasciarsi condurre accompagnare dalle parole dette da Gesù. Ogni ingresso non accompagnato è una visita di cortesia, una visita didattica a un mausoleo, a un luogo di memoria, a una “pietra ribaltata” ma che non ribalta nulla in questo nostro mondo.
Le parole del maestro dette in Galilea, profezia di sé stesso, hanno invece la forza di ribaltare il mondo intero.
Ribaltare l'ingiustizia di cui il maestro e Signore si fa carico attraverso una obbedienza sconvolgente; quella obbedienza che Gesù ha in un primo momento accolto, poi vissuta con fatica è dubbio, per essere alla fine assunta in un "bisognava"; un farsi carico di qualcosa di umanamente impossibile: per gettare tutto nel mistero di amore e di vita di Dio Padre; sottrarre tutto dal l'abisso di male di Satana e della sua ombra di morte.
Ecco allora che il "bisognava", è ben più di una necessità, il bisognava diviene compimento della volontà di Dio, per generare la realtà nuova, quella che in ogni uomo si compie nella vita e nel morire, che non è mai annullamento e disperazione, ma che da Gesù è speranza e risurrezione.
Allora bisognava che tutto si compisse così; bisognava che la pazzia, schizofrenica dell'umano incontrasse la passione dell'amore di Dio Padre, di Yhwh ...
Ascolta Israele, tu amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore con tutta la forza e con tutta ma mente ... Perché semplicemente Yhwh ti ama con tutto il suo cuore, con tutta la sua forza e con tutta la sua mente ...
Il consegnarsi di Gesù, la passione e la morte in croce sono la dimostrazione che noi non ci inventiamo l'amore di Dio per noi! Ma che è Dio che ci dona il suo amore in Gesù Crocifisso e risorto.
Le donne si domandavano che senso avesse tutto questo ... E sono dovute tornare in Galilea, nei luoghi delle sue parole per lasciarsi ricondurre in quel sepolcro, per comprendere che se la tomba è vuota è perché il Signore è vivo; se ma la pietra è ribaltata è perché da quel momento è ribaltato tutto ...
Sì, ci ha amato in tutto fino alla fine, e alla fine ha collocato il suo inizio, il donarci la vita eterna, quella vita che supera ogni limite di peccato, di morte, ogni limite è ingiustizia di questo mondo.
Nessuna vita umana potrebbe mai bastare per soddisfare la nostra fame e sete di vita vera, solo il ribaltamento, cioè la salvezza, ci permette di intuire che tutto questo è possibile!
Dopo le donne anche Pietro - dice l'evangelista Luca - corse al sepolcro. Una corsa che anche Giovanni ci racconta, con un modo più discorsivo e completo, ma indubbiamente la tomba vuota ha scatenato una vera ansia, una vera preoccupazione ... si corre per abbreviare il più possibile la distanza tra noi e Gesù ... 
Ma ... La distanza non si riempie con una corsa, non si annulla con le nostre possibilità ... Anzi, dice Luca che Pietro tornò indietro pieno di stupore per l'accaduto ...
Anche a Pietro è chiesto di interrogarsi sul "che senso ha tutto questo ..." E anche lui per capire dovrà tornare in Galilea, non solo col ricordo delle parole del Signore, ma anche per incontrarlo realmente ... Per incontrare un vivo, non un morto.
Anche a noi oggi è posta la stessa domanda ... Che senso ha tutto questo?
Non è un mistero che come allora ciò che dicevano le donne fu ritenuto anche dagli apostoli come un vaneggiamento, non degno di fede, anche oggi per il mondo e per tutto ciò che vive e dipende da ciò che è il "mondo", ... tutto ciò che stiamo raccontando da duemila anni è un semplice vaneggiamento ... difficilmente credibile ...
Credo che oggi occorra dare una testimonianza estremamente chiara - per quanto non è la nostra forza che sarà capace di dargli consistenza - ma sarà semplicemente Lui, che è vivo a fare sentire il calore della sua vita di Figlio, e l'abbraccio e del suo amore per noi; sarà lui a fare sentire tutto ciò in noi stessi, e nel cuore della Chiesa; sarà questa presenza e questa testimonianza che diviene capace di ribaltare le pietre che continuamente l'uomo cerca di ripristinare alla porta del sepolcro.
Forse anche noi dobbiamo lasciarci ribaltare, come quella pietra che è stata divelta nella risurrezione. È questa esperienza di apertura che traduce e determina una comunità aperta, e accogliente; una Chiesa capace di ascoltare e accompagnare; una fede che non si conta nei numeri dei credenti (affiliati nelle varie iniziative) ma nella amicizia reale col risorto. Abbiamo bisogno, meglio bisogna che siamo ribaltati pure noi, per diventare come me donne il giorno dopo il sabato: il loro andare è mesto, lo stupore le rapisce, il risorto le consola, la gioia e la vita rinascono come possibilità in loro stesse.

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