mercoledì 17 aprile 2019

Isaia 50,4-9 e Matteo 26,14-25
"... Rabbi, sono forse io?"

Un fatto vero: "un bambino del terzo anno della scuola materna parrocchiale, due giorni fa mi chiede: don Fabio ... Ma perché Giuda voleva fare morire Gesù?"
Certamente le "dade" hanno raccontato la passione di Gesù e quindi sono partite dal tradimento di Giuda. Ciò che alla fine della storia non torna a questo bimbo è la motivazione: perché Giuda che è nel gruppo degli amici tradisce Gesù?
Provateci voi, ora, a rispondere a questa domanda, senza appellarvi alle solite motivazioni politiche, psicologiche e religiose che possono aver portato Giuda alla decisione di consegnare il maestro.
Io mi sono limitato a dire che Giuda era diventato invidioso di Gesù, e delle cose belle e buone che faceva, e che a causa della gelosia, non riusciva più a volergli bene.
Ecco, ingenuamente credo di aver trovato il cuore della scelta di Giuda: "non  riusciva a voler bene a Gesù! Non riusciva ad amare il suo maestro, il suo "Rabbi".
È la relazione intima con Gesù che è andata in crisi; il tradimento non è conseguenza di smania di potere o per i trenta denari ... il tradimento nasce nel cuore di chi non ama!
Siamo forse anche noi traditori di Gesù, come Giuda?
Si! Lo siamo in tutti quei pensieri, gesti, parole, desideri, azioni in cui con colpevolezza o indifferenza, volontariamente o involontariamente non amiamo Gesù e ci sottraiamo all'intima amicizia con lui. Il tradimento si consuma ogni volta che la nostra umanità (ferita dal peccato) prevale sull'amore come esperienza che la risana e rigenera.
Lo straordinario, inverosimile è che: a partire dal non amare di Giuda, l'amore di Dio Padre  opera la "misteriosa e insondabile opera della salvezza". Non ci è chiesto un giudizio sull'uomo, sul discepolo che tradisce, ma ci è chiesto di confrontarci sull'amore! Sul nostro amore al Signore, a Dio, ai fratelli (a tutti i fratelli, non solo a quelli della "casa di Israele") e anche per noi stessi. Questo Mercoledì Santo, è ben di più della vigilia del triduo pasquale, giorno di riflessione sul tradimento di Giuda: è il giorno nel quale dai nostri tradimenti, possiamo invece, ancora desiderare di amare il Signore, perché da Risorto effonde realmente il suo amore, cioè rinnova costantemente quei vincoli di amore che generano intima amicizia con lui. Il nostro privilegio è proprio questo: noi non siamo immersi nel limite di un avvenimento storico, ma siamo generati nella possibilità di nuovo che la risurrezione rende attuale per sempre. Allora, diamoci da fare ...

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