venerdì 12 aprile 2019

Geremia 20,10-13 e Giovanni 10,31-42
"Dalle opere del Padre ... a Gesù!"

A causa di quale "opera" compiuta ti volevano lapidare? La risposta è chiara ed evidente: "non per un'opera buona, ma ... Tu che sei uomo ti fai Dio".
Il Vangelo di Giovanni nella lettura semicontinua che abbiamo seguito in questi giorni ci affida una testimonianza straordinaria: come i giudei hanno percepito l'agire e il predicare del Signore. Per le autorità, i sacerdoti, scribi e farisei, per loro Gesù è un uomo, e qualsiasi uomo che si dichiara figlio di Dio, bestemmia, per cui è passibile di morte. Ma tutto questo ci testimonia anche che per "tutti" era impensabile una esperienza storica e concreta di Dio come "Verbo incarnato". All'idea del Messia, non corrisponde teologicamente e spiritualmente nel popolo di Israele l'idea di un coinvolgimento così umano di Yhwh. L'evangelista Giovanni, invece, ci fornisce una mappatura di questa strana idea, riconducendoci a quella testimonianza iniziale di Giovanni Battista, quando i giudei a mandarono emissari a investigare e ad interrogarlo: "Chi sei tu?"
La risposta non si lasciò attendere: "Egli confessò e non negò ..."
Per dare risonanza a questa parte di Vangelo, occorre realmente tornare al capitolo primo versetti 19-34. Sono espressioni, sotto certi aspetti redazionali, che raccolgono la testimonianza del Battista, ma estremamente puntuali:
- "In mezzo a voi sta uno che non conoscete ...";
- "Ecco l'agnello di Dio, quello che toglie il peccato del mondo!";
- "E io ho visto e ho reso testimonianza che questi è il Figlio di Dio"
Appellarsi alla testimonianza del Battista, è una "mossa" molto intelligente, perché significa accreditarsi attraverso un "personaggio" ormai riconosciuto nel solco della tradizione profetica di Israele. Giovanni non ha mai rivendicato per sé stesso una prerogativa divina.
Ma torniamo a noi, per Giovanni, Gesù è un mistero, è colui che non è conosciuto - cosa d'altronde che spesso nella autorivelazione, Gesù dice di sé stesso -; Gesù è in relazione al peccato - quel peccato per il quale il Battista ha chiesto il battesimo di conversione -, Lui lo toglie; Gesù è Figlio di Yhwh - che fai Giovanni, pure tu bestemmi? - è il Battista che introduce alla platea del mondo di Israele Gesù, con una veste di straordinario e rivoluzionario impatto.
Ma per il Battista, nel solco della tradizione profetica, essere Figlio significa essere Messia, essere come il Re Davide ... Quindi essere il Re. Questa è la condanna della crocifissione. Alla fine, per il Vangelo di Giovanni tutto torna, il Figlio di Dio compie l'opera principale di Yhwh, salvare Israele, liberare Israele, salvare l'uomo, liberare l'umanità dal peccato e dalla morte.

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