lunedì 23 settembre 2019

Esdra 1,1-6 e Luca 8,16-18
Ritornerò a Gerusalemme

Un mito, un desiderio, una speranza ... Tutto questo rappresenta Gerusalemme!
Ma soprattutto la memoria della presenza di Yhwh, del suo dimorare in un luogo, del suo esserci per Melchizedek, per Abramo, Isacco, Giacobbe ..., per il popolo superstite ed esiliato a Babilonia, per i loro discendenti, per Gesù, per tutti i dispersi della diaspora ...
Non a caso il salmo 125 cita: "Quando il Signore ristabilì la sorte di Sion, ci sembrava di sognare (...); Grandi cose ha fatto il Signore per noi: eravamo pieni di gioia". Ecco che prende vita una Gerusalemme che è ben più di una capitale, di una città conquistata da Davide".
Non dobbiamo scandalizzarci della contraddizione che anche oggi viviamo storicamente di fronte alle fazioni umane, razziali, ideologiche che si confrontano aspramente su Gerusalemme, essa infatti è così radicata profondamente nel cuore umano che partecipa anche al travaglio di una umanità in lotta. Ma al di là di ogni rilettura storica, questa città rappresenta una sorta di luce che illumina, di faro che guida, di meta che attrae ... Il Dio dei nostri Padri dimora ancora tra noi anche solo nella idea di Sion e della città del grande Re.
L'esperienza più bella che umanamente faccio, quando guardo Gerusalemme dal Monte degli Ulivi, credo sia quella fatta da ogni pellegrino dei tempi antichi e di ogni esule che ritorno a casa, ecco proprio quella di sentisi a casa!

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