lunedì 30 marzo 2020

Daniele 13,42-62 e Giovanni 8,1-11
Anche se vado per valle oscura, non temo nulla ...

La Parola di questi ultimi giorni si ammanta della pienezza che l'evangelista Giovanni testimonia dell'ultima salita di Gesù a Gerusalemme per la Pasqua. In realtà apre alla comprensione di un umano travagliato e incapace di accogliere il mistero se non nell'esperienza del limite e della fragilità, se non in colori che seppur riconosciuti peccatori, hanno in loro il desiderio di una vicinanza ... la sola che non tradisce e che non rinnega la possibilità di amarli. È questa esperienza che fa la differenza!  Quella che Giovanni testimonia attraverso la vita di Gesù: l'amore del Padre di cui Gesù fa esperienza, e che ci divide con i discepoli e gli amici, è lo stesso amore che non viene mai meno - un amore fedele -, che Gesù condivide con i peccatori. Ecco allora che il Salmo di oggi, il ventiduesimo salmo del Salterio, ci da testimonianza di quanto è stabile e immutabile l'amore di Dio, riversato nel figlio e nei figli: "Anche se vado per una valle oscura, non temo alcun male, perché tu sei con me. Il tuo bastone e il tuo vincastro mi danno sicurezza. (...) Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne tutti i giorni della mia vita." Ed ecco che anche quella donna trascinata a di giudizio davanti al trono di Dio, dalla "giustizia" di scribi e farisei, può ben sperare di essere accolta invece dall'abbraccio della misericordia. Gesù non asseconda le attese di quei "giudici" assetati di vendetta, egli si schiera per amore della peccatrice, dalla parte di chi, seppur peccatore, trova nella fedeltà dell'amore del padre, l'unica via di uscita . È in questa prospettiva che oggi possiamo guardare le vicende che stiamo vivendo per non lasciare troppo spazio alle logiche, purtroppo umane, che ancora abitano il nostro cuore.

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