martedì 17 marzo 2020

Daniele 3,25.34-43 e Matteo 18,21-35 
Dio ha già perdonato ... E tu ...

Pietro, dimostra di aver assimilato i precetti della Legge; egli si sente sicuro anche rispetto a ciò che Gesù sta dicendo ogni volta che si rivolge alla gente: "Così anche il Padre mio celeste farà con voi se non perdonerete di cuore, ciascuno al proprio fratello".
Per Pietro quel "fino a sette volte" rappresenta ciò che la verità è la giustizia della legge richiede a qualsiasi pio israelita. Entriamo per un momento nella Legge di Israele. In Genesi 4, si legge - dopo l'uccisione di Abele per mano del fratello Caino - che Dio maledisse Caino (Gen 4,11-15), ma poi, mise anche un segno distintivo su Caino affinché nessuno lo uccidessero per vendicare la morte di Abele. Dio poi, decreta che chiunque avesse ucciso Caino, avrebbe subito vendetta sette volte. Poi a seguire la lettura, ai vv. 23-24 - citando Lamec - in un passo poetico, che incita la vendetta si dice: "Sette volte sarà vendicato Caino, ma Lamec settantasette".
Pietro si sente quindi già molto misericordioso, perché egli sa bene che non è facile perdonare sette volte lo stesso peccato allo stesso offensore. Ma Gesù gli risponde con autorità: “Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette”, cioè sempre, all’infinito, ben più di Lamec!  Senza se e senza ma, il discepolo di Gesù perdona senza calcolare il numero delle volte. La parabola infatti, pone due situazioni estreme in cui o si è misericordia come è misericordioso Dio, oppure non lo si è, e si ricerca la giustizia della legge. Di fronte alla narrazione della parabola restiamo stupefatti, forse anche esterrefatto, perché non è facile né comprendere né assumere questo atteggiamento. Ciò che Gesù chiede non è forse troppo? È possibile per l’essere umano perdonare sempre?
Però Gesù non chiede a Pietro se gli è possibile perdonare sempre, ma gli dice che per essere veramente un discepolo, deve perdonare sempre di cuore al proprio fratello.
Il perdono è la leva che muove tutto il Vangelo, è la forza del cristiano. È faticoso per Pietro il passaggio dalla legge al Vangelo, ma è la fatica che ha dovuto fare (ci ha provato), per seguire realmente Gesù in tutto. Solo una relazione custodita e radicata - con Gesù - porta al cambiamento della vita. 

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