venerdì 20 marzo 2020

Osea 14,2-10 e Marco 12,28-34
All'ostilità si risponde con l'amore 

Negli anni in cui Gesù a agito pubblicamente, camminando da un villaggio all'altro, parlando, compiendo segni e miracoli, effettivamente una certa risonanza ci deve essere stata. L'appellativo di "maestro, o profeta che viene dalla Galilea" ..., "e cosa mai di buono può venire dalla Galilea, lo dicono anche le scritture", fra scribi e farisei era comune convinzione. È in questo clima un poco avvelenato che possiamo leggere la domanda riportata nel Vangelo che uno scriba rivolge a Gesù: "Qual è il primo di tutti i comandamenti?" È una domanda che giunge dopo un ampio e acceso confronto che il Vangelo di Marco denuncia attraverso la Parabola dei vignaioli omicidi, e gli affondi di farisei, erodiamo e sadducei, sulla sua identità e autorità.
"Se sbagli la risposta a questa domanda, che è la prima, figuriamoci su tutto il resto del contenuto della Legge e dei Profeti ..." Questo poteva essere lo sfondo che ha motivato questa domanda così netta e perentoria.
Di fronte a una così chiara ostilità, di gente e di capi del popolo, di fronte allo sprezzante rifiuto della proposta del Vangelo come cammino di rinnovamento della vita e conversione del cuore, Gesù risponde in modo così limpido che la rabbia degli avversari, in quel loro ritrarsi ammutolito, si accende ancora di più.  È netta la contrapposizione che si genera tra l'ostilità e la risposta amorevole del Signore. Da una parte sembra una debolezza l'amare Dio e il prossimo, ma in realtà, è il cuore e l'origine di una umanità pienamente rinnovata. Cosa vuol dire amare Dio se non rinunciare ad ogni pretesa nei suoi confronti? Non è forse la pretesa del: "Ma se Dio ...", che esprime la rabbia e il rancore umano verso l'onnipotenza del Creatore, e verso ogni espressione della sua rivelazione?
Cosa vuol dire amare il prossimo se non smettere di vedere nel fratello l'antagonista, il competitore della mia vita, della mia riuscita? Rabbia, gelosia, invidia, giudizio, preferenze ... Anche tutto questo anima il nostro rapporto con il prossimo? Unico rimedio alla nostra umanità ferita e in piena contraddizione è l'amore! Perché solo l'amore, la tenerezza e la compassione sciolgono ogni malefico effetto del peccato.

Nessun commento:

Posta un commento