sabato 7 marzo 2020

Deuteronomio 26,16-19 e Matteo 5,43-48
Quando il superamento del limite?

Amare i propri nemici sarebbe la vera vittoria! Ma questa condizione, ammettiamolo, non è in forza della nostra inclinazione o dei nostri buoni sentimenti. Per quanto possa sforzarmi di amare qualcuno - che per me è un nemico - è una fatica insuperabile. Pur riconoscendo l'originalità del Vangelo e la forza etica e morale che rappresenta, adeguare la volontà e il cuore a una obbedienza che non sia solo formale, ma sia di tutta la persona, è cosa umanamente, quasi, "infattibile".
Come è possibile che Gesù ponga questo comandamento-proposta come motore del rinnovamento del cuore e fondamento della nostra conversione?
Forse noi restiamo sempre dei convertiti con riserva ... rimandando all'ultimo giorno la risoluzione di tutte le fatiche e fragilità che caratterizzano la nostra esperienza umana.
Questo rimandare è prova del nostro restare "imperfetti"?
Ciò significa che la nostra appartenenza a Cristo, se pur motivata nella fede, è pur sempre una risposta umana che chiede di essere maturata e perfezionata, giorno per giorno e in un continuo agire, circa consistenza e inconsistenza umana, ed esperienza di vita.
Cosa è la consistenza: è l'ideale che Gesù ci insegna e ci pone come obiettivo della vita: "Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste". 
Cosa è l'inconsistenza: è il nostro limite: "... Non fanno così anche i pubblicani? (...) Non fanno così anche i pagani?"
Tutto si gioca tra queste due polarità, ma non da solo. Questo dinamismo, infatti, ha senso solo nella relazione di fede in Cristo. Senza Gesù questa tensione esistenziale non esisterebbe. Ma è da "Oggi che il Signore, tuo Dio, ti comanda di mettere in pratica queste leggi e queste norme. Osservale e mettile in pratica con tutto il cuore e con tutta l’anima."
La perfezione è allora una esperienza di conversione, ma la conversione, oltre all'idea del cambiamento, contiene pure il contenuto di una perseveranza nell'amare, per essere una condizione declinata e continuamente richiamata dalla parola di Gesù, per essere forza di rinnovamento nella quotidianità del nostro vivere. La conversione non  è mai chiudersi alla ripetitività della proposta di Gesù, ma perseverare nell'ascoltare ... Così anche il cuore più indurito si sgretolerà!

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