domenica 29 marzo 2020

Ezechiele 37,12-14; Salmo 129; Romani 8,8-11; Giovanni 11,1-45
Amico vieni fuori ...

Anche noi oggi, per certi versi, è come se fossimo dentro il nostro sepolcro: abituati a pensare che vivere corrisponde a poter uscire, viaggiare, lavorare, e agire in funzione dei nostri progetti e pensieri; vivere è dare libertà ai sentimenti, alla possibilità di amare; oggi tutto questo è limitato. Ci sembra di essere nel sepolcro delle nostre quattro mura di casa. Ma ci può essere qualcosa di ancora peggiore! Corriamo il rischio di abituarci anche questo genere di morte, al punto che tutto di noi tende a accettare questa condizione come unica possibile per tutelare la salute e una strana forma di esistenza. Ma in realtà rischiamo di morire alla relazione umana; l'altro non è più un fratello, ma uno da cui guardarmi bene, perché potrebbe contagiarmi. Gli amici non sono più così importanti, non riempiono più i miei pensieri, le mie attenzioni o le me mie serate ... e poco per volta li sto dimenticando. Il cattivo odore del sepolcro, di Lazzaro dopo queste settimane esce anche dal nostro sepolcro, è l'odore del nostro nuovo modo di vivere.
Cosa significa essere credenti, cosa significa vivere questa limitazione come discepolo di Gesù? Come poter aderire realmente a queste parole del Vangelo di oggi?
So per certo che Gesù amava Lazzaro, Marta e la sorella Maria, più volte Giovani ci dice questo. Li amava proprio tanto, e proprio per questo non lascia Lazzaro chiuso in quel sepolcro, ma con le lacrime agli occhi grida davanti a quella tomba: "Lazzaro vieni fuori!"
Dio piangere e grida ... Non solo per sfogo, ma per trasformare l'amore e l'amicizia in una forza di vita. È l'amore del Padre che Gesù vive in sé che gli permette di chiamare fuori dal sepolcro il suo amico Lazzaro.
Oggi di fronte ai nostri sepolcri ... domestiche case ... In cui stretti gli uni agli altri attendiamo pazienti che tutto finisca, il Signore chi chiama ad uscire dalla nostra vita per dare nuovo spazio ed espressione all'amore e alla amicizia. Non possiamo permettere che questa limitazione, che questo virus maligno, annullino la nostra umanità dentro l'indifferenza è la paura, dentro queste quattro mura ...
È la nostra vita di oggi che Gesù chiama fuori dalla sua tenebra di morte.
Questa è la risurrezione! Credere che Gesù ci chiama a vivere ora, e nella vita reale per non morire in noi stessi nel silenzio e nella solitudine. Ci chiama a vivere la verità dei sentimenti, la fragranza delle relazioni e a inventare modi nuovi di esprimere amore, attenzione e vicinanza. 

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