martedì 3 marzo 2020

Isaia 55,10-11 e Matteo 6,7-15
Quando pregate dite ...

Vi è mai capitata l'esperienza di progettare, far pensare, di desiderare ... e accade qualcosa di inatteso, che impone situazioni o soluzioni completamente diverse? O che ci riportano a una situazione di neutralità o comunque di vera consapevolezza?
Credo che queste esperienze rappresentino ben di più della inevitabile eccezionalità degli eventi, ma il modo originale e vero, in cui Dio agisce sempre, e nella sua libertà: "così sarà della mia parola uscita dalla mia bocca: non ritornerà a me senza effetto, senza aver operato ciò che desidero". La sua Parola, non è un discorso come il nostro, ma è la sua stessa presenza, manifestazione/rivelazione, persona, Cristo ...
Diciamo sempre che dobbiamo Ascoltare, che dobbiamo pregare, parlare, stare in relazione con Dio ... Ma non è forse anche Dio in ascolto del nostro cuore, dei nostri desideri, della nostra vita ... Non è forse anche Dio in cerca della relazione con noi ... Non è forse anche Dio supplicante e in preghiera davanti ad ogni uomo che ama come figlio?
Ecco che nel Vangelo di oggi, le parole di Gesù, non sono proprio una preghiera insegnata ad arte, ma la piena adesione alla volontà del Padre, perché egli, "il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate".
Cosi la Preghiera diviene una vera esperienza di fede, nella quale lascio condurre la mia libertà dalla libertà di Dio; i miei desideri dai sentimenti di Cristo; il mio amare dall'amore che è lo Spirito. Non devo inventare nulla ma tutto accogliere e nello stesso tempo lasciarmi accogliere da Dio, "Padre nostro, che sei nei cieli ..."

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