mercoledì 20 gennaio 2021

Discernimento comunitario

Ebrei 7,1-3.15-17 e Marco 3,1-6


Siamo lontani da Gerusalemme, lontani dal cuore politico e religioso di Israele,  ma nonostante tutto quanto Gesù ha avviato, ha attivato in Galilea, non resta nell'anonimato. Le reazioni che suscita questo giovane maestro ci testimoniano, attraverso Marco, che da subito il suo operato, il suo agire suscitò l'interesse dei gruppi di potere, Scribi e Farisei.
È in questo contesto che oggi nel Vangelo, troviamo un ulteriore progresso circa la proposta "è vicino a voi il regno di Dio": ovvero il discernimento comunitario.
Gesù è veramente un personaggio straordinario, fin dal suo apparire, compie gesti e dice parole che lasciano nella libertà e suscitano responsabilità. Non è un ammaliatore di folle e neppure un plagiatore di coscienze; ma con la sua naturale disponibilità, si pone di fronte a tutti, e si sottopone al giudizio di quella comunità radunata per vivere la sacralità del sabato, del Sabbà! In realtà Gesù chiede a tutti di interrogarsi in coscienza sul valore della Legge, sul senso della sacralità, e come tutto si esprime in pienezza nella vita dell'uomo. È una rivoluzione, ma non una sovversione; è un rinnovamento ma non una rottamazione; tutto questo si può intendere come un'opera di discernimento comunitario.
Tutto questo è irritante è inconcepibile, fin da subito. E fin da subito, i detentori del potere politico e religioso, decidono che è meglio fare morire un uomo come Lui.
Questa espressione conclusiva di Marco è molto interessante per ricostruire una autenticità degli avvenimenti del Lago e in particolare della vita di Gesù a Cafarnao.

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