giovedì 7 gennaio 2021

Tutto inizia concretamente.

1 Giovanni 3,22-4,6 e Mt 4,12-17.23-25


Un trattato di geografia! In questi pochi versetti di Vangelo, tra sostantivi e indicazioni di luogo, abbiamo ben 15 ricorrenze. Non è una descrizione particolareggiata, ma sufficiente per legare insieme alcune situazioni: la vita reale di Gesù; l'inizio del suo insegnamento; le profezie di Israele. La vita di Gesù non è una leggenda e neppure un mito; dopo le vicende accadute a Giovanni Battista, Gesù prende coscienza della necessità di iniziare quella esposizione pubblica, quel inizio di ministero sintetizzato nella frase: "cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino». 
Per l'evangelista è estremamente importante raassicurarci di un inizio concreto, e dei primi passi di Gesù a partire da quella città di Cafarnao, dove ha inizio pure la prima esperienza di quel gruppo - che chiameremo apostoli - di amici che saranno i primi custodi dell'annuncio alla conversione di cui la Galilea è profeticamente la culla. La collocazione geografica che Matteo pone come inizio del Vangelo è quindi importantissima e ci testimonia come quei luoghi saranno pure la culla della nascita delle prime comunità cristiane.
Già dagli inizi si comprende il tenore della predicazione: la prossimità del "regno" di Dio  è ciò che provoca al cambiamento della vita. Nella Prima lettera di Giovanni, abbiamo modo di comprendere come da principio era intesa la prossimità del regno: "Questo è il suo comandamento: che crediamo nel nome del Figlio suo Gesù Cristo e ci amiamo gli uni gli altri, secondo il precetto che ci ha dato. Chi osserva i suoi comandamenti rimane in Dio e Dio in lui. In questo conosciamo che egli rimane in noi: dallo Spirito che ci ha dato.
Il Vangelo è Gesù; la legge morale è l'amore; questi capisaldi fanno la differenza rispetto al mondo, e alla comunione con Dio.

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