lunedì 4 gennaio 2021

Fissando lo sguardo su Gesù

1 Gv 3,7-10 e Giovanni 1,35-42

Che bella immagine quella del Vangelo di oggi: Giovanni che fissa lo sguardo su Gesù.
Chissà cosa vuole capire? Che cosa vuole vedere e scoprire? 
Eppure è proprio così, fissare lo sguardo significa cercare qualcosa oltre ciò che l'apparenza e la realtà mostrano. Fissando lo sguardo su Gesù, Giovanni vede l'agnello di Dio, e il riferimento immediato per lui non può che essere quello pasquale, quello dell'esodo dall'Egitto, quello sacrificato nella Pasqua e il cui sangue libera dalla morte. Ma nello sguardo del Battista ci sta anche lo sguardo di Giovanni l'evangelista - il discepolo amato - forse nascosto nell'anonimato dei due discepoli che seguono Gesù e mettono il loro sguardo sul maestro. A questi sguardi fissi su Gesù, uniamo anche i nostri. Che cosa cerchiamo di scoprire e di capire?
Forse non ci basta l'immagine antica dell'Agnello sacrificato nella Pasqua quando il popolo di Israele uscì dall'Egitto, e da schiavo riconquisto la libertà ...
Il Vangelo ci dice che i discepoli seguono con lo sguardo il maestro. Ed ecco che il loro sguardo, il loro seguirlo, è intercettato dallo sguardo di Gesù: "Che cosa cercate?"
Il loro guardare fisso è quindi una domanda, una ricerca: "Chi sei, cosa fai, dove vai, dove dimori?" 
La risposta di Gesù è schietta e chiara: "venite e vedete!"
Annota Giovanni che "andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui; erano circa le quattro del pomeriggio".
Come rileggere e interpretare questa risposta? Forse Giovanni ci dice che i due discepoli videro proprio anche loro l'Agnello di Dio, videro dove dimorava e rimasero con l'Agnello, insieme come nella cena pasquale dove l'Agnello dopo essere stato sacrificato, viene mangiato, così come nell'ultima cena Gesù verrà mangiato dai suoi discepoli, come agnello immolato nel segno del pane. Vedere l'Agnello di Dio è già vedere in Gesù e il suo sacrificio, il sacrificare la sua vita per amore nostro, cioè mettere la sua vita dentro la nostra, così come a vita dell'Agnello nel sacrificio scorre e custodisce la vita stessa dell'intero popolo di Dio.

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