martedì 5 gennaio 2021

Vieni e vedi!

 1 Giovanni 3,11-21 e Giovanni 1,43-51


Ieri nel Vangelo, Gesù si rivolge ad Andrea e all’altro discepolo, e dice: “venite e vedrete”; un invito alla immediatezza, come dire non vi nascondo nulla; a voi la possibilità stando con me di sincerarvi, voi stessi, circa le vostre domande.
Oggi di fronte a Natanaele, che è diffidente e sospettoso rispetto a questo giovane maestro, Filippo ripete: “vieni e vedi”. Resto affascinato da questa immediatezza. Resto colpito da questa teologia spicciola. Dio non si rivela in un impianto teologico, o in una ricca e ordita stesura di precetti morali o formulazioni filosofiche da studiare e meditare;  Dio si rivela nella immediatezza della sua presenza. Una presenza concreta, reale, umana. Che cosa mostra Gesù di sé; perché invita sempre a seguirlo?
Gesù ci si presenta come una forza che attrae, che provoca rispetto alla staticità. Stando con lui non ci si può concepire in una relazione statica e inerme; se ti accosti al Signore, come minimo vieni provocato dalla curiosità di scoprire cosa ci sta sotto, quale segreto nasconde la sua serena fermezza, la sua lucidità parola; la sua severa tenerezza. Ecco, non si può catalogare Gesù nel suo svelarsi, lo si può solo accogliere vedendolo, e il vederlo è lasciargli occupare lo spazio di senso del mio esistere. Seguire Gesù, è accettare che l'invito:"venite"; sia seguito da: "io vengo o Signore per fare la tua volontà". Il venire non è solo punto movimento verso, ma è un divenire altro ... insieme a Gesù. 

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