sabato 27 marzo 2021

Alcuni andarono dai Farisei a riferirlo ...

Ezechiele 37,21-28 e Giovanni 11,45-56


Una costante della storia umana è il pettegolezzo come anche la denuncia nell'ombra. Atteggiamenti distruttivi della comunione, della fraternità e dell'amicizia. È il presupposto di chi ha nel cuore il "tradimento", l'infedeltà e l'adulterio. L'evangelista Giovanni, a conclusione di questa parte, pone a conclusione l'anticipo della condanna: "Da quel giorno dunque decisero di ucciderlo". 
Gesù sarà ucciso ..., deve morire non solo per Israele ... Ma la sua morte diviene profeticamente un destino che in modo trasversale tocca ogni uomo. Nella sua morte in croce si genererà il venire a lui di ogni uomo. Ogni uomo fa esperienza di fragilità e di peccato; ogni uomo almeno una volta sperimenta il suo limite; ogni uomo si confronta con il tradimento dell'amico, con l'infedeltà dell'amare. È nel limite e nell'umiliazione della natura che Dio viene incontro attraverso la croce a ogni uomo, per innalzarlo con se nella "Gloria", cioè caricarsi ancora ogni uomo sulle spalle, come fa il pastore con le pecore, e pascerle, cioè portarle a compimento dell'esistenza: l'amore del Padre.
Gesù non si nasconde a Efraim, ma si prepara a entrare a Gerusalemme ... Ormai sono prossimi i giorni in cui ciò che è profezia diviene realtà; ciò che è stato oggetto di congiura sarà svelato e il Figlio dell'uomo rivelerà con la sua vita quanto l'amore fedele di Dio Padre opera meraviglie.
Domani vivremo, seppur nella "ristrettezza" delle norme anti-covid, il nostro salire a Gerusalemme per la Pasqua. Io ringrazio il Signore che tre anni fa mi ha dato la gioia di una esperienza che in questi tempi non è solo un caro ricordo, ma una occasione viva di stare unito a Lui, come a tanti di voi, nella certezza di una vera storia di salvezza.

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