martedì 30 marzo 2021

Il tradimento

Isaia 49,1-6 e Giovanni 13,21-38


Quante volte anche noi abbiamo sperimentato il tradimento! Quante volte nella vita, noi stessi abbiamo tradito. Sappiamo bene che tradire ferisce, lascia cicatrici che difficilmente si rimarginano. Leggendo il Vangelo di oggi, comprendiamo il disorientamento, la paura, la tristezza che le parole di Gesù hanno generato nei discepoli, i suoi amici. Il tradire corrode l'amore che è il vincolo di amicizia.
Questa esperienza di amarezza accompagna gli ultimi momenti della vita fi Gesù, e coinvolge il gruppo dei discepoli, che da questo momento iniziano a sperimentare la paura e prendono coscienza di essere attirato come "quelli che erano con Lui", dei Galilei. Tutto questo accompagna quella ultima cena, che Giovanni descrive a l'attore dal capitolo 13, ma nonostante la drammaticità del momento, Gesù non cessa di condividere la sovrabbondanza del suo amare. Quel tempo che è notte, e lo sarà per tutti, non solo per Giuda, ma anche per Pietro e gli altri, è ugualmente il tempo della glorificazione. Nello spazio tenebroso fa breccia la luminosa presenza della gloria del Figlio di Dio: "Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito". Il figlio dell'uomo, non si sottrarre al tempo presente, ma continua inesorabile il cammino della storia, come possibilità per raccogliere ogni uomo nell'amore del padre. Tutto questo ha un prezzo: vincere con l'amore i nostri continui tradimenti.

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