martedì 2 marzo 2021

E voi siete tutti fratelli ...

Isaia 1,10-20 e Matteo 23,1-12

"Ma voi non fatevi chiamare “rabbì”, perché uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. E non chiamate “padre” nessuno di voi sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello celeste. E non fatevi chiamare “guide”, perché uno solo è la vostra Guida, il Cristo."
La fratellanza non è semplicemente una esigenza religiosa, o una istanza di carattere sociale. Il Vangelo la propone come espressione e contenuto della nostra umanità. Essere uomini e donne trova il suo fondamento nel riconoscimento della fratellanza. Questa condizione ha in Dio la sua piena rivelazione; come dire il fondamento antropologico della nostra natura umana è nell'essere figli di Dio e quindi fratelli tra di noi. Gesù, il figlio unigenito, ci è maestro di vita e di umanità nel riconoscere il cuore del nostro essere fratelli. Nell'Enciclica "Fratelli Tutti", il papa, risveglia in noi il senso sopito della fraternità. Una fraternità che ha in Gesù il "Maestro", cioè nasce dall'esperienza che facciamo di lui, come fratello e amico. Gesù è maestro perché è fratello. Il papa ci presenta la fratellanza alla pari di “un nuovo sogno", un sogno bello e al tempo necessario per rigenerare la parte buona di ogni essere umano. E' questa la fratellanza universale, che per noi cristiani si trasforma in fraternità e di amicizia sociale. San Francesco, a cui il papa si ispira per questa Enciclica si sentiva fratello del sole, del mare e del vento, e sapeva di essere ancora più unito a quelli che erano della sua stessa carne. Dappertutto seminò pace e camminò accanto ai poveri, agli abbandonati, ai malati, agli scartati, agli ultimi.

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