giovedì 25 marzo 2021

Sconvolgere la prassi

Isaia 7,10-14;8,10 - Ebrei 10,4-10 e Luca 1,26-38
Annunciazione del Signore

Non ci resta che ammetterlo, la vita cristiana è spesso una prassi. Tutto si svolge con regolarità e monotonia: celebrazioni, sacramenti, ritiri, processioni, attività ludiche, ricreative ... Ma dove è veramente la progressione e la crescita?
Quando rileggo la pagina della annunciazione a Maria, sento la forza dirompente del venire di Dio, che scompiglia la quiete della vita di una ragazza, Maria Nazareth; uno sconvolgimento a cui non corrisponde non una tacita accoglienza, ma la silenziosa accettazione di un processo di cambiamento che non si arresta. Quando Maria risponde all'Angelo: "sia fatto in me secondo la tua Parola", accoglie lo sconvolgimento della prassi; da quel momento la sua vita sarà un continuo progredire; sarà un'incessante crescere alla presenza del mistero di quel Figlio di Dio che dal suo grembo arriverà sulla croce; sarà deposto nel sepolcro e poi sarà il risorto nel tempo e per l'eternità. La dirompente presenza di Dio che sconvolge la prassi della religiosità è quella vicinanza al mistero che senza violenza e senza forzare, ci accosta a questa domanda: "come il fare la volontà di Dio cambia la mia esistenza? Come il farsi della volontà di Dio non fa a meno della mia vita?"
Non possiamo abituarci alla normalità della prassi, sarebbe come negare il mistero del Dio con noi, dell'incarnazione del Verbo. La nostra vita è testimonianza di una esistenza che cerca il suo compimento, la sua felicità; ma questo cercare non è un indizio sufficiente della presenza nell'umano del "nuovo" di Dio che ci sospinge?


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