mercoledì 31 marzo 2021

Dove vuoi che prepariamo la Pasqua?

Isaia 50,4-9 e Matteo 26,14-25


"Dove vuoi che prepariamo per te, perché tu possa mangiare la Pasqua?" Siamo prossimi a Gerusalemme, e già si respira il clima della grande festa della Pasqua; cresce il desiderio e la frenesia di ripercorrere nei segni e nei riti dei Padri quella liberazione dalla schiavitù, quel passare illesi il Mare Rosso; l'entrata nella terra della promessa ... Ma ancora di più si percepisce come la Pasqua è offrire a Yhwh la primizia della nostra vita, così come fin dalla notte dei tempi, nelle steppe di Moab, dei nomadi Aramei, erranti, offrivano Dio le primizie dei frutti della terra così come il loro padre Abramo aveva insegnato. Preparare la Pasqua è offrire le primizie della propria vita, sempre, anche nel momento della prova, o in vista di una fatica grande della vita.
Per Gesù vivere quella Pasqua significò, ben di più di un momento memoriale in continuità con il passato, ma un vero offrire se stesso per liberare i suoi amici, a partire dai discepoli, dalla schiavitù del male ... anche dal tradimento.
Offrire se stesso significare coinvolgersi e mettersi in gioco al punto che tutta la vita ne viene assorbita. Per generare il cambiamento, cioè la libertà rispetto al male che si annida dentro l'uomo, Gesù deve lottare con tutta la sua vita, con tutto il suo amore; è questo che Lui offre; cioè mettersi in gioco ... fino alla fine, cioè fino a consumare tutto di sé sulla croce. 
"Dove vuoi che prepariamo perché tu possa mangiare con noi la Pasqua?"
Prepariamo (cioè mettiamo a disposizione) lo spazio della mostra fragilità, della nostra paura e fatica di fronte alla drammaticità degli eventi; prepariamo il nostro cuore con tutto il desideri di riscatto e liberazione di cui possiamo disporre ... È questa a sala dove il pane si spezza per ciascuno è il calice è condiviso fra tutti ... 

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