lunedì 22 marzo 2021

Nessuno ti ha condannata!

Daniele 13,42-62 e Giovanni 8,1-11

Per la legge, Levitico 20,10 e Deuteronomio 22,22-24, di fronte all'infedeltà e all'adulterio occorre estirpare il male con la lapidazione; secondo la legge non c'è scampo. Secondo la legge di Mosè ... Quella legge che Scribi è Farisei applicano con fierezza, decisione e senza sconti per la donna.
Di fronte a tanta fermezza Gesù si mostra quasi tra l'indifferenza e il disturbato ... Scribi e Farisei provocano Gesù: "lui che insegna nel tempio ..., chissà cosa insegna realmente?"
Esiste un male da estirpare ... Ma non è l'infedeltà che nasce dalla concupiscenza e dalla passione della carne; ma è il male che ci oppone gli uni agli altri. È il male che si manifesta nel tradimento degli uni verso gli altri. Esiste una fedeltà nell'amore rispetto alla quale siamo tutti adulteri e traditori: "diciamo di amare, ma siamo i primi traditori rispetto al comandamento di amare Dio e di amare il prossimo". Il prossimo lo si deve amare anche nella sua fragilità; Dio ci ama anche, e soprattutto, per la compassione della nostra fragilità. Di fronte alla richiesta di estirpare il male, a Gesù viene presentata una donna ... Non non è possibile estirpare il male lapidando, uccidendo quella poveretta, altrimenti tutti dovremmo essere lapidati. Quella donna che è il male da estirpare, per i giusti di Israele, diviene per Gesù l'occasione di vivere totalmente l'amore per il Padre e per il prossimo. Un amore che supera la forza di quel peccato, che rende ciascuno capace di tradire, di essere adultero; e che è l'unica soluzione possibile che corrisponde alla nostra natura. Non saranno i sassi a coprire il male dei nostri adulteri, ma sarà la sovrabbondanza dell'amore di Gesù che ci ricopre di misericordia e di verità.

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