giovedì 13 maggio 2021

La Chiesa degli impuri

Atti 18,1-8 e Giovanni 16,16-20


"Molti dei Corinzi, ascoltando Paolo, credettero si facevano battezzare". Corinto è una grande città, dalle cronache del tempo sappiamo abitata da circa 300.000 abitanti di cui 2/3 sono schiavi. È una città ricca, una città cosmopolita, in cui confluiscono tutte le culture dell'area egeo-mediorientale. Anche da un punto di vista religioso, non ha una identità propria, solo una componente prevalente legata al culto di Afrodite e alla prostituzione sacra. In questa città in cui Paolo resta un anno e mezzo, dopo una iniziale resistenza da parte della "sinagoga", trova nei pagani la possibilità di generare una nuova comunità. 
Arrivato a Corinto, Paolo, trova ospitalità nella casa di Aquila e Priscilla, e per non essere di peso a nessuno, lavora; si immerge così nella vita quotidiana della componente più umile e maggioritaria della popolazione. Le scelte di Paolo, generano una vicinanza, capace di suscitare interesse da parte di chi, arrivato a Corinto, come straniero, come lui, non trova nella nuova città l'integrazione per mettere radici. L'annuncio del Vangelo catalizza immediatamente poveri, schiavi, uomini e donne desiderosi di libertà, di giustizia e di verità. Saranno le relazioni di amicizia che in quei diciotto mesi Paolo riesce a tessere che garantiranno la genesi della comunità. Quale annuncio riesce a infrangere quella struttura sociale che vive grazie alla schiavitù, o vincere quella vita licenziosa, egoista e gaudente di alcuni, e che per altri è solo un triste susseguirsi di giorni? È la provocazione che Paolo nella confidenza della vicinanza condivide con tutti; è il modo più immediato e semplice di catechizzare, di suscitare il desiderio di credere in Gesù Salvatore.
Come è possibile credere in un Salvatore se non si percepisce che la nostra umanità è completa solo se salvata? A Corinto Paolo trova tanti che vivono questa attesa. La Chiesa di Corinto nasce allora nella ferialità delle relazioni e nell’attesa di un compimento.

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