venerdì 7 maggio 2021

Una Chiesa piena di attenzione ... materna!

Atti 15,22-31 e Giovanni 15,12-17


Dopo il confronto è soprattutto, dopo l'essere giunti al discernimento secondo lo Spirito di Cristo, la Chiesa di Gerusalemme non emette dei decreti, non da comunicazioni ufficiali e formali, ma invia una delegazione alle Chiese sorelle. Certo, questa condizione si addice alla realtà della Chiesa delle origini, ma non per questo deve essere allontanato o dimenticato lo stile di cui al "Concilio di Gerusalemme" si è fatto esperienza.
La Chiesa di Gerusalemme si fa vicina, si riversa con premura nei confronti delle Chiese di Antiochia, di Siria e di Cilicia; si dimostra attenta e desiderosa di comunicare e condividere con i discepoli del Signore che provengono dai pagani, perché anche in loro e su di loro - per volontà di Dio - opera la grazia e la potenza dello Spirito Santo.
È con questa consapevolezza che la Chiesa Madre, è capace di dire: "È parso bene, infatti, allo Spirito Santo e a noi, di non imporvi altro obbligo al di fuori di queste cose necessarie: astenersi dalle carni offerte agli idoli, dal sangue, dagli animali soffocati e dalle unioni illegittime. Farete cosa buona a stare lontani da queste cose. State bene!"
"È parso bene, infatti, allo Spirito Santo e a noi ..." Che bel senso di comunione, non solo interno alla comunità, ma frutto della comunione generata dall'essere abitati da un unico Spirito di amore. È lo spirito che ha guidato la Chiesa di Gerusalemme nella scelta, e che ha fatto scoprire il vincolo dell'unità. "Lo Spirito e noi": è bello osservare come anche il "noi" obbedisce a ciò che lo Spirito Santo esprime nei fatti e nei segni della realtà, e che si riconosce come agire di Dio nel cuore dei suoi figli, anche se organi, anche diversi, anche se ...  Ma prima di ogni anche la Chiesa esprime la sua premura materna. Gerusalemme è in questo segno di autentica maternità.

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