mercoledì 11 agosto 2021

Non cerchiamo giustificazioni ...

Deuteronomio 34,1-12 e Matteo 19,15-20

Santa Chiara d'Assisi

Molte volte nel leggere questa pagina di Vangelo mi sono accontentato di giustificare il percorso di riconciliazione anche lì dove non trova un esito favorevole; d'altronde mi dicevo: “ho fatto tutto il possibile, o messo in gioco tutte le mie possibilità e anche quanto il Vangelo chiede di fare, per cui, cosa altro potrei fare?”
Per una volta mettiamo al muro la paura dell'altro. Il percorso della riconciliazione, così come lo descrive il Vangelo, lo porto fino in fondo solo se, in realtà, ne ho una convenienza, se sono consapevole che mi porta a un vantaggio personale. Dobbiamo ammetterlo. Ci sono relazioni e situazioni critiche  per le quali non siamo disposti a giocarci nulla per darvi soluzione.
Il nostro cuore non è solamente il fulcro dell'amore e del perdono, è anche il luogo del nostro limite, lo spazio delle ferite, l'origine delle durezze. Credo che prima di tutto dobbiamo prenderci cura del cuore. Metterci di fronte alla vita vissuta e a tutto ciò che il cuore custodisce; ma attenzione, mai farlo da soli! La cura del cuore va fatta in due - come minimo -, perché non sarò io a curare me stesso, ma l'amore dell'amico, del fratello. È quella cura di vicinanza e di compassione che ha il potere di sciogliere i nodi del dolore e legare nell'amore per sempre. È nella vicinanza e nella condivisione che le voci diventano una preghiera che il Padre non può non esaudire. 

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