martedì 24 agosto 2021

San Bartolomeo

Ap 21,9-14 e Giovanni 1,45-51


Oggi la Chiesa ricorda l'apostolo San Bartolomeo. Nel Vangelo è chiamato anche Natanaele, e il racconto di oggi è la cronaca del suo primo incontro con Gesù, dove emerge da un lato la larga considerazione che aveva il maestro di Galilea: "Da Nàzaret può venire qualcosa di buono?", e dall'altro, la risposta di Filippo, che traduce per tutti un invito esplicito alla sequela: "Vieni e vedi"”.
Per affrontare l'incontro con Gesù, occorre lasciarsi condurre dal desiderio di andare e di vedere. Occorre accettare di entrare in relazione, quel "vieni" che Filippo esplicitamente consegna a Natanaele, è un invito esplicito a uscire da se stesso dalla propria autoreferenzialità e autosufficienza, per accettare colui che è altro. Solo questa condizione di apertura della vita permette di vedere quel maestro con uno sguardo privo di pregiudizio.
Mettersi nella sequela di Gesù, come Filippo invita a fare, forse è facile da dirsi, meno facile realizzarsi, se non fosse che non tutto dipende da Filippo o da Natanaele stesso, una parte infatti dipende proprio da Gesù: il suo sguardo, le sue attenzioni, la sua Parola. È questo l'aspetto che spesso trascuriamo in ordine alla sequela, il coinvolgimento del Maestro nel condurci a sé, o meglio ancora la volontà del Padre nel condurre i discepoli a Gesù, attraverso Gesù. Oggi potrei riflettere su ciò che Gesù fa, e ha fatto, per condurmi a sé ...

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