sabato 21 agosto 2021

Nulla è per caso ...

Rut 2,1-11; 4,13-17 e Matteo 23,1-12


Raramente ci addentriamo nei testi dell'Antico Testamento, ma tra tutti i "libri storici", Rut, rappresenta una vera particolarità, la narrazione teologica, infatti non sovrasta i personaggi dei racconti, ma è la narrazione della loro vita che diviene lo spazio in cui emerge l'agire di Dio. Il racconto si fa avvincente perché ci sono personaggi che mettono la loro vita a servizio del bene comune, di una causa più grande, pur manifestando nella loro umanità, contraddizioni e fragilità.
Rut, segue l'invito di Noemie va a spigolare nei campi. Alla sera torna a casa con un sacco colmo d’orzo. Ma la gioia delle donne si illumina ulteriormente alla scoperta del padrone del campo: Booz! Il campo in cui Rut è andata a spigolare appartiene a Booz, un loro lontano pa­rente. Già qui si intravede come la provvidenza di Yhwh si manifesta in quella legge del "levirato": Booz è l'uomo che può esercitare il diritto di riscatto, cioè deve garantire alla vedova la discendenza. Ecco che la vicenda si tinge della passione dell'amore: Rut e Booz sono persone mature, hanno alle spalle un passato. Sanno aspettare. Sanno cosa si deve dare e ricevere per gustare le profondità dell’amore. Sanno es­sere l’uno per l’altro, come ogni vero incontro d'amore.
È questa esperienza che apre l'orizzonte di possibilità; loro neppure immaginano che la loro felicità è destinata ad andare ben oltre quell’abbraccio: saranno i bisnonni di Davide, il futuro re d’Israele; saranno i pro­genitori di Giuseppe, marito di Maria, la mamma di Gesù. Quanto accaduto in quel campo non era avvenuto per caso.


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