mercoledì 17 novembre 2021

Veramente ... Testimoni?

2 Maccabei 7,1.20-31 e Luca 19,11-28


Il martirio dei sette fratelli viene presentato come esemplare testimonianza che consente di essere fedeli a Dio, rifiutando le proposte del re che si dichiara disposto a dare i più grandi privilegi a chi accetta di rinnegare la sua fede anche solo mediante il semplice gesto di mangiare carne suina, proibita agli ebrei.
Quali proposte anche oggi ci sono fatte che ci allontanano dalle verità della nostra fede? Scegliere di scartare i fratelli, non è una proposta che si eleva a idolatria di noi stessi?
Il fatto che vi siano persone capaci di resistere fino in fondo alle richieste di abiurare la fede, è visto come l’unico mezzo per preservare il popolo dalla rovina. È precisamente nell’ambito della persecuzione che si comincia a pensare che i giusti, i quali hanno dato la vita per la loro fede, alla fine dei tempi, quando il popolo entrerà nella pienezza della comunione con Dio, usciranno dal regno dei morti e torneranno in vita per partecipare alla felicità dei loro fratelli. La prospettiva è tutta di fede, non si dà testimonianza per una rivincita nel presente ma tutto è orientato al compimento del giudizio finale, nel giorno della Misericordia, cioè dell'ingresso nel regno di Dio in vista del quale i martiri hanno saputo donare la propria vita. Il riavere le proprie membra, il respiro e la vita, è quindi un’espressione simbolica per indicare come la pienezza verso cui si è incamminati, comporta l’attuazione di quei valori e di quella speranza che i martiri hanno identificato nella fedeltà alle leggi del loro popolo. La testimonianza, il martirio assumono il tratto non solo eroico di una scelta di vita, ma divengono l'espressione più radicale della fede di ciascuno. 


Nessun commento:

Posta un commento