sabato 27 novembre 2021

Si terrà poi il giudizio ...

Daniele 7,15-27 e Luca 21,34-36


Dopo la visione delle bestie, il libro di Daniele ci racconta che furono collocati dei troni dai quali i vegliardi giudicheranno la storia umana. Su uno di quei troni, siede il Giudice Supremo, chiamato Anziano di Giorni, nome che significa colui che rimane per sempre, l’eterno, chi esisteva prima e esisterà dopo che tutti i regni mondani saranno passati. È lui il Lui il giudice definitivo delle nazioni. Gli altri troni si capisce che saranno i santi a occuparli per giudicare con Dio la storia, perché erano rimasti fedeli fino al martirio mentre le quattro bestie, i regni mondani hanno sfidato l’autorità divina. Dio giudica la terra, si aprono i libri e si toglie ai regni precedenti ogni autorità, poi ordina e istaura un quinto regno per i santi. È di fronte a queste visioni che Daniele si interroga sul significato, la verità di quelle visioni. Il desiderio di sapere, di comprendere e di prevenire, accompagna costantemente il cuore umano, attraversato da incertezza fragilità e limite. Nel continuo del racconto si colloca allora la spiegazione delle visioni, ma lo sguardo che si genera supera la puntualità dell'immagine. L’immagine dominante è quella del giudizio e del giudice, come compimento di tutto ciò che accade, il giudice garantisce la giustizia sulla terra, questo serve a dare fiducia e speranza ai santi in mezzo alle difficoltà e angosce dei tempi di persecuzione e afflizione.


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