lunedì 22 novembre 2021

Insieme a Daniele

Daniele 1,1-6.8-20 e Luca 21,1-4


Il personaggio principale del libro di Daniele è un giovane (Daniele) nato in Giuda e deportato in Babilonia nel terzo anno del re Ioiakim di Giuda. Scelto per un servizio nella corte del re di Babilonia come scriba, traduttore. Daniele con tre compagni chiede di non mangiare il cibo, per loro impuro dato ai giovani nel corso triennale di formazione ma di nutrirsi solo di legumi e acqua. Un gesto forte di fedeltà alla Legge e alle tradizioni religiose proprie, che viene premiato da Dio non solo con ottima salute corporale ma anche con il dono "... di conoscere e comprendere ogni scrittura e ogni sapienza", e Daniele in particolare viene reso "interprete di visioni e di sogni". Si capisce subito che il racconto vuole edificarci e incoraggiarci nella fedeltà alle Legge di Dio anche in mezzo alle situazioni difficili che si incontrano nella vita; tale fedeltà verrà ricompensata generosamente da Dio. La ricompensa divina per la fedeltà si concretizza nel dono della saggezza e della sapienza che Daniele e i suoi compagni manifestano pienamente. Lo scopo di questi racconti di visioni non è solo di esortare alla fedeltà, ma anche di dare ai credenti la certezza circa la presenza di un disegno di Dio nella storia umana. 

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