mercoledì 2 febbraio 2022

Presentazione del Signore

Malachia 3,1-4 e Luca 2,22-40


Una liturgia quella di oggi, carica di compimento, attesa e speranza. Compimento di tutto ciò che le profezie hanno riecheggiato nei secoli e che ora trovano pienezza; attesa per ciò che quel bambino rappresenta in riferimento alla salvezza di ciascuno; speranza viva, perché ogni desiderio di vita e di amore nelle parole di Simeone e di Anna diventano realtà e non una illusione, una ipotesi possibile.
Il compimento per me oggi cosa rappresenta; rileggere e meditare una profezia antica che cosa significa per me oggi? Riesco a sentirmi anche io coinvolto nel compimento di quelle profezie, come se quelle promesse sono oggi  anche per me nonostante il tempo trascorso?
L'attesa supera ogni avvento liturgico e diviene uno stile della vita incamminata verso l'eternità? Quanto l'eternità di Dio l'orizzonte del mio attendere?
E la speranza ... supera la dimensione dei sentimenti, della realizzazione del futuro e delle personali aspettative, per esprimere in forza della fede, la certezza della vita eterna e il raggiungermi quotidiano della grazia di Dio, cioè del suo amore misericordioso. È una giornata carica di domande ... Forse, è una giornata che merita almeno una risposta.

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