venerdì 29 luglio 2022

Credi questo?

1 Giovanni 4,7-16 e Giovanni 11,19-27

Un dialogo oltre ogni immaginazione. Un dialogo non certo di circostanza: quale appunto la morte di un amico carissimo; Lazzaro. Certamente la morte improvvisa di Lazzaro ha gettato molti nell'inquietudine circa il senso della vita e la stessa vita dopo la morte. L’evangelista Giovanni, coglie nella drammatica situazione della morte di Lazzaro, l'occasione per introdurci nel cuore della fede in Gesù figlio di Dio e unico salvatore. La domanda di Marta pone l'accento sulla vita presente e sulla possibilità di Gesù di compiere quei gesti che l'avrebbero garantita, ma la risposta del Signore apre a una prospettiva totalmente diversa, che supera la domanda stessa. Il cuore della fede in Gesù, il vangelo, non sono una ulteriore rilettura morale dell'esistenza, una qualche nuova filosofia di vita, ma la possibile comprensione del mistero di Dio, che è amore e vita per sempre, anche per ciò che è insignificante, irrilevante ma comunque esistente.
Al centro della nostra fede, non ci sono i discorsi di Gesù, o le sue altissime parole, ma la sua risurrezione. Credere questo significa avere uno sguardo che supera il dramma del presente, e tutta l'esperienza della nostra fragilità e del male. Diversamente occorre adattarsi a rimanere rinchiusi in una realtà che non ci darà mai scampo.
Che cosa dice Gesù a Marta se non che il suo amore per noi non verrà mai meno, nemmeno di fronte ai nostri limiti e alla nostra morte. Credere questo significa da parte nostra scegliere lo stesso amore come origine della felicità; credere in Gesú significa scegliere di amare senza riserve, senza timori.

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