venerdì 22 luglio 2022

Sei l'amore dell'anima mia?

Cantico 3,1-4 e Giovanni 20,1-2.11-18
Santa Maria Maddalena

Fuori da ogni puro sentimentalismo, in cosa si concretizza la nostra relazione con Cristo?
È questa relazione una pura illusione? Una utopia dei sentimenti? Un privilegio solo di alcuni? Le nostre relazioni hanno bisogno di conferme, di vicinanza, di ricordo, di memoria, di affetto e, di quella presenza non solo fisica, ma esistenziale, cioè quel: "io esisto, ci sono per te". Il venir meno anche solo di parte di queste condizioni mette a rischio il sussistere della relazione, consegnandola alla dimenticanza, ovvero irrilevanza.
La questione è molto seria, perché è dalla relazione che ciascuno riconosce quale "tipo" di amore ha per Gesù; se é un amore che è a fondamento della fede.
Da dove nasce il nostro amore per Gesù? Che cosa significa averlo incontrato?
Tutto fa riferimento a una esperienza storica e, alla testimonianza di chi per primo lo ha conosciuto e lo ha amato; cioè a coloro che sono stati conosciuti ed amati. È a quella esperienza che anche si lega il mio conoscere il Signore, il mio essere stato educato e iniziato ai misteri cristiani. Nel momento in cui mi è stato annunciato il Vangelo, mi è stata affidata anche la testimonianza degli Apostoli come pure di Maria Maddalena; una testimonianza di amore. Quell'incontro al pari di ogni "annuncio" da parte di Dio, mette nella mia esistenza la scaturigine della fede e dell'amore, rispetto alla quale tutto di me viene a interrogarsi.
Nell'annuncio (il vangelo che mi raggiunge), Gesú chiede a ciascuno di radicare la vita in Lui, come fosse solo il “nostro” salvatore, come se fosse l’interlocutore privilegiato, come se fosse l'amore dell'anima mia; un amore che coinvolge, un amore personale e per tutti. Un amore che non va trattenuto, ma comunicato, diffuso, donato.

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