giovedì 21 luglio 2022

Orecchi e occhi per le parabole

Geremia 2,1-3.7-8.12-13 e Matteo 13,10-17

Dice Geremia - la prima lettura - "Due sono le colpe che ha commesso il mio popolo: ha abbandonato me, sorgente di acqua viva, e si è scavato cisterne, cisterne piene di crepe, che non trattengono l’acqua"; cioè ha saziato la sua sete con gli idoli e non ha trattenuto nulla dell'amore di Yhwh. L'indifferenza per l'amore di Dio è ciò che prima di tutto spinge altrove i desideri e il cuore. Ciò che viviamo oggi non è solo indifferenza al mistero, ma è proprio disinteresse e disillusione per un Dio che ci ama, e che ama l'uomo fino a dare e stesso per amore. Le parabole in realtà sono delle immagini, molto immediate, di come Dio ci ama, di come Dio si fa accanto e di come Dio si prende cura di ciascuno di noi.
Ascoltare una parabola, immaginare una parabola, significa coinvolgerci nel comprendere, innanzi tutto con il cuore, il mistero di amore che intercetta tutta la nostra esistenza. Dio, Amore provvidente e benevolo, ci attrae e trattiene con sè, anche nei nostri allontanamenti, perchè la conversione del cuore e della vita siano una occasione sempre possibile per tutti.
Orecchi e occhi per le parabole sono la disponibilità ad uscire dal nostro punto di vista. La parabola permette un scentramento tale che ci rende permeabili all’amore, è ciò che ci fa incontrare realmente Gesù, anche se spesso significa essere incompresi ed isolati in un mondo per il quale la realtà è solo quella che si vede ma con occhi ciechi.

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