giovedì 7 luglio 2022

Gratuità non significa gratis, ma avere a cuore

Osea 11,1-4.8-9 e Matteo 10,7-15

Potrebbe apparire un tono severo e di giudizio, quello che emerge dal vangelo; indicazioni precise e categoriche; ma proprio per questo occorre entrare in queste parole ricercando i sentimenti di Gesù, i suoi pensieri, la sua preoccupazione ...
Innanzi tutto non dobbiamo mai dimenticare che il vangelo porta in sé anche la lettura di una comunità di fede delle origini, e di come quella comunità, si è attivata rispetto alla missione in un contesto fatto di persone, comportamenti e cultura ben determinati e storicamente caratterizzati.
Detto questo ... occorre recuperare la premura di Gesù rispetto alle fragilità, alle fatiche e ai limiti delle persone che incontrava (prova compassione per loro; sono pecore sperdute; senza pastore). Di fronte a questo, gli inviati, i mandati, non sono una soluzione, così come molti oggi si attenderebbero, ma coloro che Gesù manda, caricati del solo abbandono in Lui (non portano nulla, né per sé e neppure per gli altri), testimoniano con la loro vita, la prossimità del Signore, ovvero che il Regno è vicino.
Ciò che rappresenta l'urgenza per Gesù è essere portatori di pace nelle case, nei villaggio e nelle città: "... la vostra pace." Una pace che è fatta della gratuità del nostro incontro con Gesù. Una pace che non corrisponde a un insegnamento, e neppure un annuncio di principio etico o morale, ma una pace fatta di vicinanza, di compassione e di quella particolare esperienza che è l'avere a cuore. Tutto questo, bene o male si incarna in una storia ...

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