martedì 12 giugno 2018

1 Re 17,7-26 e Matteo 5,13-16
Farina, olio ... sale e luce

La Scrittura prende ad esempio figure come la vedova si Sarepta di Sidone per ricordarci che Dio protegge i poveri e ne è il loro difensore. Per i poveri la farina nella giara e l'olio nell'orcio non finirà perché Dio si impegna nel garantirli nella loro vita.
La preferenza di Dio non è affettiva ma è teologica: il povero è icona dell'innocente, dello scartato, di colui che subisce ingiustizia e violenza ... Che si appella alla Misericordia di Dio.
In un mondo globalizzato che produce povertà e indigenza, Dio non è semplicemente dalla parte degli ultimi, Dio è negli ultimi della terra; Dio è nel cuore, nella vita, nella carne di quegli ultimi che ora sono solo considerati "un problema ..."
A noi è ripetuto stamattina: "voi siete il sale della terra e la luce del mondo ...!"
Come credenti e discepoli di Gesù non possiamo rinunciare al nostro compito, non possiamo assumere posizioni politiche e morali dubbie, che se da un lato accampano criteri di legalità e giustizia politica, dall'altro esprimono un uso immorale dell'uomo per fini di propaganda e ideologia. I cristiani hanno solo una morale, quella del Vangelo. Non possiamo definire gli uomini poveri, scartati, umiliati come il problema, invece di riconoscere che sono la conseguenza di un sistema globale che spesso anche noi approviamo. "Occorre porre molta attenzione a non perdere il sapore ... o sopegnere la luce ..."

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