sabato 30 giugno 2018

Lamentazioni 2,2-19 e Matteo 8,5-17
Non ho mai visto una fede così grande ...

La fede e la vita sono strettamente connesse, non esiste una fede imparata sul testo di catechismo, ma esiste una fede che trova nella vita lo spazio del suo divenire. Non esiste una vita priva di fede ... Sia che vogliamo, sia che non vogliamo, la nostra vita si appella in un qualche modo, sempre, a una speranza per se stessa, a una qualche espressione di fede.
Anche il mio babbo qualche giorno prima di morire mi disse, che lui aveva più fede di me e di tutti noi, e che non era certo per il numero delle volte che era andato a messa che si sarebbe misurata la fede ... Parole che risuonano non come un giudizio, né come una giustificazione, ma come l'espressione di un dono grande, ricevuto in qualche modo, che non poteva restare nascosto ... Come la fede del centurione, non può restare nascosta, anche se si riconosce non allineata con le convenzioni religiose.
La fede, ben lontana dall'essere una asserzione formale si comprende sempre più come affidamento a Dio nelle "cose" e della vita. Le nostre esperienze umane, di vita, di gioia, di sofferenza, sono lo spazio in cui Dio dimora in noi, e quando è riconosciuto, tutto diviene fede in colui che trasforma le cose molto di più che attraverso i miracoli. É proprio attraverso questa esperienza di fede, che la nostra vita, e anche noi diventiamo capaci di mistero. Esiste uno strano e misterioso intreccio tra fede e malattia, sofferenza e redenzione, grazia e povertà“Egli ha preso le nostre infermità e si è caricato delle malattie”.

Nessun commento:

Posta un commento