domenica 3 giugno 2018

Esodo 24,3-8 / Salmo 115 / Ebrei 9,11-15 / Marco 14,12-26
Solennità del Corpus Domini
Desiderio di essere uno ... Un solo corpo ...

In questa Solennità la Chiesa, cioè la comunità cristiana da testimonianza del Signore risorto e lo annuncia vivo è presente ora nel segno del pane e del vino consacrati.
In quel Pezzo di pane, io ricevo lo stesso Gesù nell'atto di donare la sua vita nel sacrificio della croce, e come Gesù spezza il pane per condividerlo, così in quel pane spezzato la vita di figlio di Dio viene continuamente spezzata, per essere dono per tutti gli uomini.
Raramente prendiamo coscienza che il mistero dell'incarnazione rivela ed esprime l'Eucaristia come dono della vita di Dio agli uomini. Gesù non è venuto solo per perdonarci i peccati ma per darci la sua vita: "... prese il pane, lo spezzò e lo diede loro e disse ... Mangiatene tutti ..."
Non è una consegna simbolica, ma un agire intenzionale; da quel darsi per noi cambia tutto ... Eppure siamo sempre così superficiali, indifferenti ... Così insipidi rispetto alla relazione/amicizia che Gesù ci offre...
Io e quel corpo spezzato ... Il pane consacrato sono il mio nutrimento per la vita eterna, per quella vita che già è in me, e che supererà e vincerà la morte se unità al Signore. "Cristo risorto più non muore ..." Il cristiano custodisce il dono della vita e ne immette la medesima forza nel mondo.
Il mondo e quel sangue versato ... Il vino donato, purifica il peccato del mondo e scorre nel sangue di tutti gli uomini distruggendo ogni barriera e divisione. Abbiamo lo stesso sangue, per cui ogni uomo è mio fratello ... E se da cristiano penso che qualcuno possa essere trattato diversamente da come io voglio essere trattato, considerato, conosciuto, allora disconosco e annullo il segno del Sangue di Cristo. La fratellanza è esistenziale e ontologica e non si misura né con il colore della pelle e neppure con le politiche migratorie.
Il sacramento che fa di me pane e vino ... Fa di me, di ciascuno di noi parte del corpo e del sangue di Cristo ... In verità mi rendo conto che il suo corpo non è dato per sé stesso o per una mia intimità esclusiva, ma il suo corpo e il suo sangue sono il dono che Gesù fa di sé stesso alla sua comunità.
(...) Il corpo e il sangue del Signore, rendono possibile alla comunità cristiana, creare quello «spazio teologale in cui si può sperimentare la mistica presenza del Signore risorto». (...) Tutto questo è anche ciò che succedeva nella vita comunitaria che Gesù condusse con i suoi discepoli e con la gente semplice del popolo, il suo corpo donato e il suo sangue versato rappresenta il modo in cui il desiderio di Gesù trova piena realizzazione.
Il desiderio di Gesù ... L'Eucaristia garantisce che nella comunità si custodiscano e alimentino i piccoli particolari dell’amore, dove i membri si prendono cura gli uni degli altri e costituiscono uno spazio aperto ed evangelizzatore, è luogo della presenza del Risorto che la va santificando secondo il progetto del Padre: che «tutti siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me e io in te» (Gv 17,21). Questo desiderio è l'Eucaristia. 

Nessun commento:

Posta un commento