venerdì 22 giugno 2018

2 Re 11,1-4.9-18.20 e Matteo 6,19-23
Accumulare non conviene ...

La prima lettura mostra, nelle vicende della storia di Isrele, come i progetti a volte scellerati trovano completo disfacimento attraverso di altri progetti, forse meno scellerati, ma pur sempre molto umani. È in queste vicende che comunque procede e cammina la storia della salvezza. Essa potrà trovare impedimenti, ma mai potrà essere impedita dal procedere verso il suo fine: la redenzione di tutto ciò che Dio ama.
Il nostro progettare, si presenta come un modo sommerso di accumulare: si accumulano desideri, aspettative ... non solo beni e ricchezze! Lo stile del discepolo è quello di chi non progetta (accumula tesori) sulla terra, perché i nostri progetti rischiano di essere la nostra sciagura. Porre la speranza nel cielo, è tesorizzare, cioè dare preziosità a ciò che è del cielo: la vita eterna, quella di Dio.
Rispetto al nostro destino di gloria, spesso rischiamo di essere amministratori scarsi, che non sanno fare il loro vero interesse. Il primo rischio è di adeguarci alla nostra tenebra interiore, che ci offusca lo sguardo al tesoro che è nei cieli: Gesù stesso alla destra del Padre.

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