lunedì 18 giugno 2018

1 Re 21,1-16 e Matteo 5,38-42
Capricci di re ...

"Il fine giustifica i mezzi" teorizzava Machiavelli; questo soprattutto per il "Principe" nell'esercizio della potestà regale! La vicenda di Nabot, racconta una storia di uomini che costantemente si rinnova, si ripete: il desiderio delle cose altrui, il capriccio, la prepotenza, l'intrigo e la menzogna ... fino alla complicità nell'omicidio e l'usurpazione dei diritti ... Ecco cosa produce "il fine che giustifica i mezzi"! La storia insegna!
Il cristiano non può stare davanti al suo Signore chiedendo un avvallo sui mezzi ingiusti, o su strutture di peccato per il raggiungimento di un fine; non può farlo mai!
La vita cristiana, e la vita di ogni cristiano, sono lo spazio disponibile per una realtà completamente dissonante rispetto alla norma del mondo. Il Vangelo ci propone una condizione di per se non vantaggiosa, disarmante, è penalizzante: la disponibilità a priori a farci carico del nostro prossimo. Questa disponibilità è conseguenza delle beatitudini, del discorso della montagna; è al cuore di ciò che è nuovo e che può rendere nuova la faccia della terra.
Iniziamo a rendere nuove le cose a partire dalla nostra giornata.

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