giovedì 3 gennaio 2019

1 Giovanni 2,29-3,6 e Giovanni 1,29-34
Neanche noi lo conosciamo

Che cosa conosciamo noi di Dio? Ben poco! Neanche Giovanni Battista conosceva qualcosa di Dio, fintanto che non è stato sottoposto a quel l'interrogatorio da parte degli inviati dai farisei. È a partire da quelle domande su se stesso che Giovanni comprende chi è Elia, il profeta, il Cristo ... il Messia di Israele.
È così importante conoscere questa verità?
Questa conoscenza comporta l'implicazione del mistero di Dio con la vicenda del tempo e della storia umana. Non è irragionevole giustificare un mondo attraverso l'ateismo e anche interpretare ogni religione come compensazione di bisogni psicologici umani. Giovanni Battista ha di fronte a sé la storia umana e quella di un popolo segnato da un mistero che diventerà sempre più domanda di riconoscimento: Mi vedi? Ti accorgi della mia presenza? Oppure continui a vedere solo te stesso? Giovanni inizia a intuire che tutta la storia del suo popolo rappresenta una traccia esile, discreta ma continua del dimorare di Dio nella stessa umanità (condizione che si spinge fino al Dio con noi: Emanuele). Ed ecco che di fronte all'uomo Gesù, Giovanni percepisce ciò che prima del battesimo non riusciva a riconoscere: "Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo! ..." Ma questa apertura e comprensione è sufficiente per precipitarlo nel mistero di Dio Padre: "Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo". A questo punto Giovanni Battista non ha più alcun dubbio: "E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio".
Fintanto che non riconosciamo di essere battezzati, ovvero immersi nello Spirito Santo, e non lasciamo che la Parola ci riporti il soffio dello Spirito di Dio, continueremo a non conoscere e Gesù sarà uno anonimo ebreo nella terra di Palestina. Giovanni si è messo in ascolto della testimonianza del soffio dello Spirito di Dio ... Ma noi che siamo immersi nel medesimo Spirito a partire dal nostro battesimo, che cosa aspettiamo per metterci in ascolto?

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