martedì 8 gennaio 2019

1 Giovanni 4,7-10 e Marco 6,34-44
Dall'amore possibile a quello impossibile?

Amarci gli uni gli altri, non ci appartiene, non è certamente qualcosa di nostro. Per quanto mi sforzi di essere benevolo nei confronti l'altro, che cosa mi porta a relazionarmi con lui? L'altro non è di per se amabile, l'altro è sconosciuto, l'altro non mi appartiene, l'altro è fuori dalla mia vita, per cui l'altro mi risulta alieno. Ma in tutta questa "alterità", non tutti gli altri sono così al di fuori del mio sguardo, alcuni soddisfano la mia empatia, alcuni mi sono addirittura simpatici, alcuni mi corrispondono per affinità di pensiero e gusti, alcuni addirittura mi soddisfano affettivamente, mi piacciono sensibilmente. Ecco che questi non sono gli altri lontano da me, ma sono l'altro che mi è vicino e che mi permette di auto convincermi rispetto all'amore reciproco; con questi mi auto convinco di vivere il comandamento dell'amore. A questo punto mi accorgo come l'amore reciproco lo sperimento e vivo sempre a partire da me stesso, non da Dio; il metro di misura è la mia esperienza, non la fede e non la misura che è Gesù (il figlio mandato da Dio). E se fosse invece che l'amore, quello da Dio, nasce dalla fede e non dalla mia intimità; nasce dalla fede che abita la mia umanità e non dai precetti richiesti dalla religiosità. Il comandamento di amarci non è un compito da eseguire a partire dalle nostre capacità, ma è un comandamento di Dio, uno spazio di libertà umana, che si acquisisce attraverso la fede: "In questo sta l’amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati"Questo amore allora, non è una conseguenza morale, ma essendo un comandamento di Dio precede la mia stessa vita. Amare come Dio è impossibile, ma è possibile lasciare che quel Suo amare mi condizioni, mi contagi, mi convinca, mi consoli, mi obblighi a ricollocare e a rieducare il mio amore, da me stesso a lui. Forse questo è la "conversione" che serve per una vita che sia cristiana, forse questo è quanto Gesù stesso a cercato di vivere, ancor prima di insegnarlo. Amare secondo me, alla fine, risulta impossibile; amare come ama Dio è il principio di possibilità.

Nessun commento:

Posta un commento