venerdì 11 gennaio 2019

1 Giovanni 5,5-13 e Luca 5,12-16
Un esempio e la testimonianza!

Oggi come allora, ci è chiesto di avere fede in Gesù, di credere in Lui; oggi come allora, per molti, il dubbio prevale, l'aridità spirituale segna il passo, una razionalità irragionevole mina ogni affidamento ... La nostra natura ferita nella sua identità filiale rivela completamente la condizione mortale: il "peccato originale" si mostra proprio nella comunione spezzata rispetto alla relazione di paternità di Dio.
Il Vangelo, diviene oggi una preziosa indicazione di un itinerario, più che una miniera di notizie circa Gesù. Il Vangelo infatti mi riconduce hai tratti essenziali del figlio di Dio. Come è umanamente possibile "essere" figlio di Dio? Guardiamo la realtà nella quale viviamo mettendo al centro l'uomo, compresa la sua fragilità, anzi a partire dalla sua fragilità (il lebbroso è fulcro di un sano antropocentrismo). Non stupiamoci o scandalizziamoci della compassione che proviamo in noi; essa è espressione di amorevole cura (I care, in opposizione a qualsiasi, passato o moderno "me ne frego"). Custodiamo, difendiamo con determinazione lo spazio della preghiera (rammendiamo la comunione, riallacciamo i fili spezzati): esso non è formalità e precetto, ma divine interiorità immersa nelle esteriorità; spirituale a contatto con il profano; mistero di eternità nella paura della creaturalità. Da questa esperienza si scopre inevitabilmente la testimonianza di Dio rispetto a Gesù stesso. La 1 Giovanni, altro non è infatti che questo itinerario nella fede. Fatta esperienza del "prototipo" Gesù, ci si confronta inevitabilmente con ciò che Gesù rappresenta: egli è il Suo figlio; in lui abbiamo la vita eterna, per la fede in Gesù riempie l'esistenza nel tempo di eternità. Ma è proprio questa eternità, non atea, non astratta, non razionale, ma incarnata che permette di dare senso nuovo al nostro esistere come figli. Questa è la testimonianza del Padre, attraverso lo Spirito (amore), l'acqua (il mistero della rinascita) e il sangue (l'offerta della vita divina).

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